Nato nella seconda metà del XX° secolo, è considerato in alcuni ambienti dell’economia, del sociale e della cultura grande esperto di comunicazione interpretativa e mutevole.
«Sono un comunicatore senza fissa dimora perché l’atto del comunicare non conosce luoghi, spazi, oggetti e soggetti stanziali» afferma Gallo. Crotonese di origine, è nato negli ambienti del DAMS, allievo di Umberto Eco, ma anche seguace di Luciano Nanni. Condizionato dal linguista argentino Luis Prieto ma anche da Roland Barthes, come tiene a sottolineare, convinto della sfera di relazione continua e diversa tra l’oggetto storico e l’oggetto materiale che anima il nostro agire, il nostro interpretare, il nostro pensare e le azioni conseguenti provocando cambiamenti. ha interpretato, per quello che era e deve essere, una facoltà per creare addetti ai lavori nel fantastico mondo di Amelie: la comunicazione ingranaggio scientifico che attiva la propulsione del cambiamento e della mutazione coerente ai mercati, alla società, alle economie.
° Leone d’oro per la comunicazione e P.R. 2011